Mercati all’Ingrosso: contributo al PIL per 85 milioni. Previsti investimenti per 450 milioni di euro

La rete dei Mercati italiani di Italmercati ( all’interno della quale il Centro Agroalimentare di Genova è presente in modo consolidato da anni) ha previsto investimenti per €450 milioni nel periodo 2021-2026 dedicati a progetti nella direzione auspicata dal PNRR, che riguardano la digitalizzazione, la transizione ecologica, le infrastrutture, l’istruzione e la ricerca, posizionandosi come anello di congiunzione della filiera agroalimentare. Proprio i mercati delle principali città italiane come Roma, Milano, Torino, Genova e Firenze, hanno già avviato un profondo lavoro di ammodernamento, improntato all’efficienza e alla digitalizzazione.

A rivelarlo è lo studio ( scarica il documento completo allegato) di Italmercati e The European House – Ambrosetti “L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso mercati”, presentato a Roma.

Ad oggi, il numero dei mercati in Italia è sei volte superiore a quello di Spagna e Francia, a fronte di un giro d’affari cumulato del 40% in meno della Spagna e del 30% in meno della Francia. “Serve un consolidamento dimensionale e un’aggregazione del settore agroalimentare. Per rispondere alla situazione drammatica che stiamo vivendo, con un’attesa di un rincaro dei prodotti agroalimentari del 12,7% per il mese di maggio, legato all’impatto del caro energia e all’incremento delle materie prime, è necessario valorizzare i mercati all’ingrosso”, spiega Fabio Massimo Pallotti, Presidente di Italmercati “I mercati mantengono in equilibrio i prezzi, favoriscono l’aggregazione delle piccole realtà produttive, e sono garanzia della qualità e sicurezza dei prodotti, trattandosi del km0 della filiera agroalimentare”.

Come illustrato da Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti “La rete dei 19 mercati agroalimentari all’ingrosso facenti parte di Italmercati attiva oggi filiere di fornitura e di subfornitura nazionali per un totale di 107 milioni di Euro. Questo si traduce in un contributo complessivo al PIL del Paese di circa 85 milioni di Euro, per effetto di un moltiplicatore del Valore Aggiunto pari a 2,41. In altre parole, grazie all’attivazione di filiere sul territorio nazionale, per ogni Euro di Valore Aggiunto diretto generato dai mercati aderenti alla rete Italmercati, si generano 1,41 Euro addizionali nell’intera economia. L’analisi mette in evidenza come, all’interno dei mercati, prenda vita un ecosistema complesso e integrato, con 2.500 imprese operanti che generano 9 miliardi di Euro di giro d’affari, che si traduce in 22 miliardi di Euro di giro d’affari diretto, indiretto e indotto, 12 miliardi di Euro di Valore Aggiunto e 260.000 occupati diretti, indiretti e indotti”.

Per affrontare con successo le sfide dello scenario in evoluzione, i mercati agroalimentari all’ingrosso devono accelerare il percorso di transizione già in corso verso «food hub» a servizio degli operatori della filiera agroalimentare e del loro sviluppo, internalizzando e integrando nuove attività e servizi a valore aggiunto. Alla luce di questa transizione identitaria evolutiva e innovativa e dello scarso riconoscimento attribuito al settore, è auspicabile avviare un percorso di valorizzazione del ruolo dei mercati agroalimentari all’ingrosso in Italia quali anello di congiunzione della filiera agroalimentare estesa.

Di seguito i messaggi chiave del position paper:

1.     La rete dei 19 mercati agroalimentari all’ingrosso aderenti a Italmercati genera un fatturato cumulato di €80 milioni e attiva filiere di forniture e subfornitura per €107 milioni, con un contributo complessivo al PIL nazionale di €85 milioni (per effetto di un moltiplicatore di 2,41).

2.     L’ecosistema delle 2.500 imprese che operano all’interno dei 19 mercati della rete Italmercati attiva un giro d’affari diretto di €9 miliardi, che raggiunge €22 miliardi includendo anche l’indiretto e l’indotto, con un Valore Aggiunto totale di €12 miliardi e 260.000 posti di lavoro.

3.     I 19 mercati hanno dimostrato maggiore resilienza durante l’emergenza COVID-19 rispetto al settore e al sistema-Paese, con un ruolo chiave nel presidio della distribuzione del prodotto fresco, senza compromettere la loro operatività ed efficienza logistica.

4.     I mercati agroalimentari all’ingrosso non sono ancora adeguatamente percepiti quali attori chiave per il rilancio e la transizione sostenibile della filiera agroalimentare italiana.

5.     Un primo segnale di riconoscimento arriva dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dedica €800 milioni ai mercati agroalimentari all’ingrosso nel periodo 2021-2026.

6.     I mercati agroalimentari all’ingrosso avranno un ruolo chiave per affrontare le grandi sfide della filiera agroalimentare italiana dei prossimi anni.

7.     Per affrontare con successo le sfide dei prossimi anni, il settore necessita di un consolidamento dimensionale: ad oggi, il numero dei mercati è 6 volte superiore a quello di Spagna e Francia, a fronte di un giro d’affari cumulato del 40% in meno della Spagna e del 30% in meno della Francia.

8.     Per favorire la crescita futura, i mercati necessitano di una visione condivisa da tutti gli operatori del settore, che metta a sistema i percorsi di digitalizzazione in essere per la creazione di un market place digitale integrato.